lunedì 5 settembre 2011

Frequency - Il futuro è in ascolto



Frequency - Il futuro è in ascolto
Usa, 2000
di Gregory Hoblit
Con Jim Caviezel, Dennis Quaid, Shawn Doyle
118 min
Thriller

Quando Frequency – Il futuro è in ascolto (Gregory Hoblit, 2000)  arrivò nei cinema italiani, il tam tam pubblicitario lo paragonò subito a Il sesto senso (Michael N. Shyamalan, 1999), allora simbolo di un nuovo cinema in cui l’horror lasciava spazio a un mondo in cui diverse dimensioni si sfioravano alla ricerca di un contatto. Seppure con le dovute differenze, la pellicola con Dennis Quaid e Jim Caviezel fa in effetti parte di questa nuova serie di film che tra la fine del ‘900 e l’inizio del nuovo secolo portarono sulla breccia il genere thriller-fantastico, ma più in generale, Frequency si inserì in un tipo di cinema che prendeva spunto dalle nuove teorie della fisica moderna: la presenza di mondi paralleli, la possibilità di comunicare col mondo dei morti e di viaggiare tra le pieghe del tempo, il tutto inserito in un classico contesto thriller, nel caso specifico la caccia a un serial killer.

John Sullivan (un ottimo Jim Caviezel), giovane poliziotto di New York in piena crisi sentimentale, ritrova quasi per caso il vecchio apparecchio da radioamatore appartenuto al padre pompiere morto trenta anni prima, e quasi magicamente, nel bel mezzo di un’aurora boreale, si ritrova a parlare con una misteriosa persona che poi scoprirà essere proprio suo padre (Dennis Quaid). Dopo i primi attimi di naturale smarrimento, il primo pensiero di John è di avvertirlo dell’imminente incidente che lo ucciderà, causando però il mutamento della vita di tutta la sua famiglia e delle persone che lo circondano. Improvvisamente la vita che fino a quel momento aveva vissuto cambia radicalmente: la sua fidanzata non lo conosce nemmeno, i suoi colleghi si mostrano scontrosi e dubbiosi sulla sua condotta e infine, nelle foto che tiene gelosamente sui mobili di casa, riappare la figura di suo padre, ma scompare quella di sua madre. Cosa sarà successo? Perché attorno a lui adesso è tutto così diverso? Ma soprattutto, perché adesso nelle foto compare suo padre e non più sua madre?

“Ho letto la sceneggiatura di Il futuro è in ascolto e sono subito rimasto colpito dalla sua struttura", ha raccontato Dennis Quaid. “Un film incentrato sulla famiglia, che spazia in un tema fantastico e molto affascinante, quello della possibilità di comunicare con qualcuno che non c’è più attraverso le pieghe del tempo. Mio padre è morto e mi capita spesso di parlare con lui, nella mia testa; dunque mi interessava molto l’idea di poter interpretare questo rapporto tra un figlio e il suo genitore defunto".

Frequency è un thriller atipico che ben concilia l’aspetto classico del genere con un’attenta a analisi sulla famiglia e sui rapporti tra genitori e figli, ma è anche un film che ci porta in un mondo sospeso nel tempo, un punto nello spazio in cui vivi e morti possono incontrarsi. Hoblit, che già qualche anno prima aveva “giocato” in maniera straordinaria col thriller nell’imperdibile Schegge di Paura (1996) e nel diabolico Il tocco del Male (1998), da vita ancora una volta a un interessante “esperimento” di contaminazione di generi, raccontandoci una bella e appassionante storia che spesso valica i confini del sogno.

Nessun commento:

Posta un commento