martedì 1 settembre 2020

WORLD WAR Z - MAX BROOKS


World War Z è la summa sugli zombie, è il libro che ogni appassionato o studioso dovrebbe tenere sul proprio comodino, il punto da cui partire per conoscere o approfondire l’argomento, ma è anche un volume imprescindibile per comprendere le radici del fenomeno zombie e il suo sempre più attuale fascino. 
Max Brooks, figlio del regista Mel Brooks e dell’attrice Anne Bancroft, costruisce un libro a metà tra il romanzo e il saggio storico, raccontandoci una guerra mondiale contro gli zombie attraverso le testimonianze dei sopravvissuti: non c’è, quindi, un protagonista, il classico eroe a cui ci ha abituati la letteratura del genere (o il cinema e la televisione), ma un giornalista anonimo che ascolta i racconti di coloro che la guerra l’hanno combattuta, riuscendo a ricostruire un puzzle in cui l’horror si mescola con i drammi personali, la denuncia sociale e politica, scavando in profondità, alle radici dello scoppio dell’epidemia. Dentro il lettore troverà di tutto, dal racconto scientifico sulla natura dell’epidemia, fino alle tattiche di difesa e attacco messe in piedi dalle nazioni in lotta, passando per la testimonianza del soldato che si è trovato in prima linea ad affrontare orde impazzite di morti viventi; ma l’autore riserva spazio anche alla politica, alla sua insostituibile presenza in ogni dove, perfino in una guerra totale come quella contro gli zombie, alle sue disfunzioni e contraddizioni. Le testimonianze fanno il giro del mondo, si passa da un continente all’altro, scoprendo in quale modo ogni Paese ha affrontato l’emergenza e come, lentamente e attraverso mille difficoltà, si è riusciti a salvare la razza umana dall’estinzione.
In attesa di vedere il film in uscita a giugno, operazione molto rischiosa vista la natura assolutamente anomala e originale del romanzo, Brooks sembra voler sdoganare il personaggio zombie, tirandolo fuori dalle paludi dell’horror, per farlo entrare di diritto nella storia, protagonista della Guerra con la G maiuscola, ben più pericolosa e letale di quelle che hanno sconvolto il secolo passato. Ma ha il pregio di farlo in punta di piedi, senza voler imporre la sua personalità o quella dei suoi protagonisti, scegliendo la via del documentario storico stile Cinegiornali Luce, emozionando, spaventando ma facendo soprattutto riflettere sulle ragioni di quanto accaduto. 

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